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giovedì 9 maggio 2013

La libertà di scelta

Su un articolo su Primapress l'ENS rivendica la libertà di scelta.
La battaglia per il riconoscimento della LIS si ammanta di un falso perbenismo: libertà di scelta e rispetto della diversità sono i due mantra dei fautori della LIS.
Per il rispetto della diversità rimando al mio articolo Lessico e disabilità su Superando, in particolare la sezione "multiculturalismo e politically correct".
Parliamo della libertà di scelta.

L'uso della LIS è già ampiamente tutelato dalla Lg.104/92 e dalla Lg.17/99


Libertà di scegliere cosa? in quale lingua esprimersi?
Per questo secondo punto occorre spiegare un paio di concetti.

Si impara a parlare soltanto nei primi anni di vita. Dopo non possiamo più farlo.
Fatta questa premessa, ne consegue che la "scelta" deve essere fatta quando il bambino è piccolissimo - pochi mesi di vita (e chi sceglie? lui?).
Non essendo la LIS una lingua, non si può transitare da essere monolingui LIS ad essere bilingui lis/italiano in età adulta. Ciò è ampiamente e storicamente dimostrato da tutti i sordomuti che hanno sempre frequentato gli Istituti: conoscevano bene la LIS ma nessuno mai ha poi imparato a parlare.
Per converso si può benissimo transitare da essere monolingui in italiano ad essere bilingui italiano/LIS, come dimostra la stragrande maggioranza dei fautori della LIS. Conosco personalmente alcuni di loro e di questi  posso affermare una delle seguenti cose:

  • non è sordo profondo preverbale bilaterale
  • è stato riabilitato alla parola e solo successivamente ha scelto la LIS
  • è sordo postverbale
Perciò queste persone virtualmente sarebbero secondo me "fuori gioco" nella dimostrazione delle potenzialità della LIS. Non pretendo ovviamente che la mia piccola conoscenza sia valida in modo universale, però mi pare singolare questa coincidenza.
D'altronde per l'esperienza che ho avuto come psicologa e come operatore educativo, di tutti i ragazzi con cui ho avuto a che fare che usavano la LIS sin da piccoli ricordo con maggior disagio la loro impossibilità a comunicare, la loro incapacità di pensiero astratto e il loro disagio personale nel rendersi perfettamente conto di non essere adeguati alla società e nemmeno a sé stessi. Un danno purtroppo irreversibile.
Come possono loro scegliere?
La libertà di scelta è garantita solo, soltanto ed esclusivamente dalla piena acquisizione della parola, che non passa certamente attraverso la LIS.

E' solo la parola che ci rende liberi.

Ripeto con Cardano che questa battaglia per il riconoscimento della LIS crimen est, è un crimine.

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