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mercoledì 26 giugno 2013

Non poter parlare è una maledizione non un dono

La solitudine estrema di chi non parla
Fa ancora notizia la marcia dei sordi, (vedi post La marcia dell'ipocrisia), ripresa in un articolo de La stampa del 22 Giugno, dove si legge testualmente:
"il senso della marcia è dunque un appello al rispetto affinché i sordi vengano riconosciuti nella legittimità di vivere con la loro lingua e la loro cultura".
Benissimo.
Allora la smettano di chiedere in continuazione l'aumento dell'indennità di comunicazione, l'esenzione dal ticket sanitario per patologia (è una patologia, sì o no? si decida).
La facciano finita con i progetti 113 sms, ovvero il progetto per riuscire a chiamare il 113, 118 ecc.
Sì signori perché non vi conviene davvero sentirvi male se siete soli con una persona sorda, perché non può davvero chiamare il 118.
Peccato però che per mandare un SMS bisogna sapere l'italiano.
Ma loro non lo vogliono mica l'italiano, vogliono la loro lingua e la loro cultura.
Che se le tengano pure ma non vengano poi a piagnucolare perché sono disabili.
Abbiano rispetto per tutti quelli che invece pensano di avere una patologia anzi una sfiga enorme e si fanno un mazzo così per riuscire a superare l'handicap dato da non saper parlare.
Ve lo dico io che purtroppo di gente così ne ho conosciuta, persone che con le lacrime agli occhi chiedono di poter imparare a parlare. Ma ormai per loro è troppo tardi, sono adulte, imparare a parlare è una cosa che solo i bambini riescono a fare.
Vogliono la loro lingua e la loro cultura? Se la tengano ma non pensino neanche lontanamente di imporla per legge o di far riconoscere questa gigantesca sciocchezza.

9 commenti:

  1. Sono senza parole, come fate a credere che noi usamo LIS rifiutiamo italiano, vi sbagliate di grosso!!!!
    Prima di dire questo, informatevi bene.

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  2. Le offro io il biglietto senza ritorno per il viaggio nel mondo dei sordi. Al ritorno ci pensa lei. Bon voyage!

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    1. Hey amico!
      a me -sordo- hanno offerto invece un biglietto di "andata e ritorno" nel mondo della PAROLA e della VOCE.
      E il biglietto di ritorno l'ho stracciato io, con le mie mani.

      Buon ritorno, amico!

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  3. Già solo ricordarsi di essere nati con le CORDE VOCALI deve far capire che la VOCE è uno strumento estremamente importante di cui nessuno può farne a meno.

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    1. Lau ra, cosa ti fa pensare che noi non usiamo voce? Ahime... quando noi sordi segniamo non usiamo voce ovviamente. Non sente, invece con gli udenti che non conoscono segni, usiamo la voce.... devi cambiare punto di vista sulla LIS.

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    2. Ciao, Harry Potter. Forse tu pensi che i segnanti e gli oralisti hanno la voce uguale, cioè che parlano allo stesso modo. Ti dico di no. Gli oralisti sanno intonare la voce molto meglio dei segnanti. Mentre chi usa più spesso la LIS e meno il parlato ha la voce più debole, più soffocata.
      Vieni a stare in mezzo agli oralisti e vedrai coi tuoi occhi.

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  4. Evviva! firmato protocollo d'intesa con la Polizia di Stato per il progetto SMS con SORDI BILINGUI! funziona benissimo e tutti i SORDI, dico TUTTI soddisfattissimi del progetto! finalmente possono comunicare con la Polizia scrivendo con il perfetto Italiano, questa è integrazione e accessibilità! Valentina vuoi essere socia di questo progetto?

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  5. È la lingua che fa eguali

    Perché è solo la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l’espressione altrui. Che sia ricco o povero importa meno. Basta che parli. [LP p. 96] ....Don Milani

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  6. Qua c'è troppa gente che si dimentica che la sordità non è solo un piccolo problema, bensì un GRANDE problema; e non si affronta con approcci "facili", romantici, comprensivi di scorciatoie, che piacciono tanto alle anime belle... ma con lavoro e fatica.
    Se poi c'è ancora qualcuno che pensa che il saper parlare e scrivere bene non sia importante per una persona sorda -perchè tanto l'importante è farsi capire, alla buona- allora bè, datevi una regolata tutti quanti.

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Io

Ci vuole il senso dell'ingiustizia

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Io conosco una sola razza: quella umana

Don Milani

Non c'è ingiustizia più grande che fare parti uguali fra persone diverse