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mercoledì 12 giugno 2013

Il fallimento della dignità umana

Leggo la notizia del riconoscimento legale dell'IDA, International Disability Alliance, Alleanza Internazionale della Disabilità (su Superando).
Lo trovo definitivamente deprimente, il segnale più alto del
Il fallimento dell'integrazione
fallimento dell'integrazione, la negazione della dignità umana, l'esaltazione dell'individualismo assoluto.
Uno dei grandi risultati di questo movimento è stata la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Ma scusate ragazzi... non è offensivo che una persona perché disabile deve far riferimento ad una convenzione specifica?
Non è mortificante non rientrare semplicemente nella dichiarazione internazionale dei diritti dell'uomo?
Tutti questi movimenti per i disabili, per le donne, per i bambini, per i poveri, per gli immigrati, per i sordi, per ... non finiranno mai se obbediscono alla logica perversa dell'esaltazione della diversità come limite invalicabile. Dov'è l'integrazione in tutto questo? Dov'è l'uomo, l'umanità in tutto questo?
A livello locale per esempio su quest'onda stanno nascendo movimenti come il riconoscimento della LIS, basata suuna presunta diversità.
Oppure a livello scolastico non bastano già più i DSA (i disturbi specifici dell'apprendimento, insomma i dislessici per capirsi), ora arrivano anche i BES (bisogni educativi speciali). Se provate a fare le somme delle percentuali fra alunni DSA, alunni BES, alunni certificati, alunni con disabilità sensoriale, autistici, ecc ecc sono sicura che sarà superiore al 100%...
Non sarà il caso di fare un po' di pulizia di tutte queste sciocche e inutili rivendicazioni che sono soltanto dannose e ispirarci al banale ma difficile e coraggioso concetto di Einstein, per il quale esiste una sola razza, quella umana?
Cominciamo a pensare anche ai doveri oltre che ai diritti. E' sufficiente ispirarsi alla costituzione, che è valida per tutti e non solo per alcuni e nemmeno a giorni alterni.

Alla cittadinanza sono certo connessi dei diritti e, dunque, in qualche modo, delle prestazioni che io sono tenuto a pretendere dallo Stato; ma lo sono altrettanto dei doveri e dunque degli obblighi che lo Stato é tenuto a pretendere da me. I diritti senza i doveri sono odiosi privilegi.
I doveri senza i diritti sono un’inaccettabile forma di schiavitù.

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