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giovedì 6 giugno 2013

L'intelligenza di accettare un limite

Oggi non dobbiamo e non possiamo più avere limiti. L'uomo oggi non può più morire. Non può più ammalarsi. Dobbiamo essere belli, felici e perfetti. Felicità a piccole dosi comprata ovunque. Vecchiaia? Ma scherzi! Botulino, botox, tiraggi, plastiche vanno alla grande. Le donne sono Ragazzone. Gli uomini eterni Adolescenti. Dobbiamo essere degli dei in terra, capaci di qualsiasi cosa ci venga in testa. Non lo puoi fare? Povero sfigato che non sei altro!
Senza limite
Eppure è normale avere dei limiti.
Credo che nessuno vada in crisi se non può giocare a basket perché troppo basso o cavalcare Varenne perché troppo alto.
Credo che nessuno si disperi se non riesce a scrivere i Promessi Sposi 2 né se non riesce ad imparare a memoria tutta la Divina Commedia. Abbiamo tutti i nostri limiti. e nessuno ci dice nulla su questo, a patto ovviamente che siamo sani belli fichi e felici. Ma questa è un'altra storia.
Ecco, vorrei sapere come mai invece per i disabili le carte in tavola improvvisamente cambiano.
I ciechi sono integrati solo se riescono a guidare la macchina, i sordi solo se fanno una radio, i dislessici devono essere geniali, ecc...
Diceva Goffman che proprio perché le persone si sentono stigmatizzate e vivono la propria diversità come predominante rispetto alla propria persona cercano allora di "vincere" lo stigma negandolo, in genere cercando di impadronirsi di attività solitamente precluse.
Credo che l'integrazione vera, l'autostima, l'armonia con se stessi vengano raggiunte soltanto quando una persona riesce ad  emergere come persona e a mettere in secondo piano il proprio stigma. Allora potrà dedicarsi a ciò che realmente piace, ciò che realmente dà soddisfazione.
Facciamola finita con i romanticismi inutili che mascherano tanta ipocrisia.

PS se non si era capito mi riferivo a Radio Kaos, che se proprio vuole essere uno strumento di integrazione fra sordi e udenti fatela in italiano non in LIS, che la LIS invece di integrare disintegra.

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